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Lassù sulle Montagne d' Abruzzo  right

  sui monti d'Abruzzo

Lassù sulle montagne, tra eremi e boschi    



Ferragosto, parte l’assalto alle località montane in cerca di refrigerio e percorsi storici. Se amate il rischio o volete semplicemente immergervi in un rapporto rigenerante con la montagna i sentieri dell'Abruzzo sono l'ideale per una sfida con se stessi o per rilassarvi. E la rete sentieristica del Parco Nazionale della Maiella, lunga circa 500 km, può senz'altro soddisfare le esigenze degli escursionisti esperti o dei gitanti occasionali. Nel versante meridionale del Parco, i sentieri percorrono foreste di faggi, in particolare, che a volte si aprono in radure fiorite dove è possibile incontrare i grandi mammiferi come orso, capriolo, lupo e cervo. La Maiella orientale presenta invece percorsi su profondi valloni e canyon incassati tra pareti di roccia alte centinaia di metri. La parte settentrionale è riservata a coloro che oltre alle bellezze paesaggistiche, intendono approfondire la conoscenza storica ed archeologica del Parco attraverso eremi, fortificazioni, monasteri, capanne pastorali. Per gli esperti sono indicati i percorsi di alta quota presenti nella parte centrale del massiccio della Maiella, ma anche lungo la dorsale del Morrone. Approfittando del bel tempo la vista dalle cime spazia su tutto l'Appennino centrale fino alla costa adriatica dalle Marche al Gargano. Per non parlare delle varietà floristiche di rara bellezza. Alla rete sentieristica del Parco appartengono anche tre sentieri "tematici", dei veri e propri trekking da percorrere anche a tappe. Il primo, denominato "Sentiero della libertà", è un percorso che prende lo spunto dalla storia. Attraversa infatti uno dei settori meno conosciuti, ma non per questo meno affascinanti del Parco nazionale della Maiella. Ripercorre la via utilizzata, con la guida dei montanari del luogo, durante la II Guerra mondiale da quanti volevano abbandonare i territori occupati dai tedeschi per ricongiungersi con le forze alleate. La partenza è da Sulmona per passare a Cansano, Campo di Giove, Palena, Gamberale e Pietransieri, percorrendo facili mulattiere o strade sterrate accessibili a tutti. L'itinerario, da percorrere a tappe, permette la conoscenza di siti di notevole rilevanza ambientale come Piano Cerreto dove i campi vengono coltivati ancora secondo tecniche e ritmi tradizionali con una varietà di fauna e flora davvero rara. Per chi vuole riappropriarsi degli aspetti più intimi tra l'uomo e la montagna, il "Sentiero dello Spirito" è una valida possibilità. Percorribile in gran parte dell'anno, questo itinerario, lungo ma di nessuna difficoltà escursionistica, è un viaggio attraverso abbazie ed eremi. Tra questi particolarmente degni di nota appaiono l'Abbazia di San Liberatore a Maiella, nel territorio di Serramonacesca, considerata una dei migliori esempi di dell'architettura benedettina in Abruzzo; Sant'Angelo di Lettomanoppello, di origine antichissima, posto all'interno di un vero e proprio canyon sovrastato da imponenti pareti rocciose. Senza dimenticare l'eremo che meglio si è conservato nel corso degli anni, grazie alla frequentazione costante dei devoti, San Bartolomeo in Legio. Ed infine gli eremi celestiniani di Santo Spirito, San Giovanni dell'Orfento e Sant'Onofrio al Morrone, testimonianze dell'incredibile vicenda spirituale di Pietro da Morrone. Per chi ha dimestichezza con l’ambiente montano ed è in discreta forma fisica, il "sentiero del parco" è la scelta più completa ed impegnativa. Il percorso attraversa il Parco da Pescocostanzo a Popoli, toccando tutte le principali vette della Maiella, compresa la più alta, Monte Amaro (m.2793), e la parte settentrionale del Morrone. Il percorso si snoda quasi completamente in ambiente selvaggio, attraversando il solo centro abitato di Caramanico e pochi altri posti di ristoro attrezzati. Se invece volete tuffarvi nel mondo storico-religioso degli eremi eccovi una mappa delle principali strutture presenti nel Parco. Partendo da Roccamorice si arriva alla piazzola di uno degli eremi più imponenti. Circondato da una fitta faggeta, l'eremo di Santo Spirito si erge sopra i mille metri di quota. Incassati nella roccia si trovano la chiesetta, costruita da Celestino V, la sacrestia, le stanze e le camere dei monaci dislocate su due piani. Dell'antico convento rimangono solo le mura ed uno stretto passaggio che conduce alla foresteria. Scale ricavate nella roccia portano all'oratorio della Maddalena e a due balconate rocciose da cui si gode della vista della valle. Dopo il 1250 Celestino V lasciò quest'eremo per spostarsi in quello di San Bartolomeo (600 metri di quota) in un luogo raggiungibile con solo mezz'ora di cammino dal bivio che da Roccamorice porta a Passo Lanciano. Due scalinate ricavate dalla roccia conducono ad una sorgente che sgorga nel vallone. Tradizione vuole che una di queste sia percorsa in ginocchio ogni anno dai fedeli il 25 agosto in occasione della processione della statua di san Bartolomeo (nella chiesetta viene raccolta l'acqua sacra). Uno dei posti più impervi della Maiella è senza dubbio l'eremo di San Giovanni all'Orfento dove Celestino V dimorò per ben nove anni. Situato a 1220 metri, l'eremo è raggiungibile in auto da Caramanico Terme fino a Piana Grande per poi proseguire a piedi per una mezz'oretta. Una scalinata ricavata nella roccia conduce fino ad un passaggio che risulta difficile superare. All'inizio della sua lunga vita eremitica, Pietro da Morrone si fermò per tre anni in una grotta nella valle del fiume Aventino. In questo posto, forse intorno al XIV secolo, fu costruito dai celestini il santuario della Madonna dell'Altare: secondo la tradizione, in quel posto apparve la Madonna ad un pastorello. A pochi chilometri da Pescocostanzo, ai piedi del monte Pizzalto, si trova la grotta-eremo di San Michele Arcangelo. La statua del santo è custodita in una nicchia scavata nella roccia. 


                                              

 

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